Road to 6N: Italia e Francia viste da Bast Agniel

Bastien, per tutti Bast Agniel, francese, classe 1988, fino al 2019 mediano d’apertura e capitano della Pro Recco Rugby in Serie A, con più di 1200 punti segnati in otto stagioni, quattro semifinali play off e tre finali disputate, è la persona giusta per una chiacchierata su Italia-Francia ma, ancora di più, su Italia e Francia.

Bast, nella prima giornata del 6 Nazioni si giocherà Italia-Francia: come prevedi potrà essere questa partita?

Sarà dura per la Francia perché non è mai una partita come le altre e l’Italia sta crescendo molto, quindi andare a giocare a Roma sarà molto complicato.

Hai guardato le partite dell’Italia a novembre? Cosa pensi dei progressi mostrati dagli Azzurri?

Sì, le ho viste tutte e devo dire che contro l’Australia gli Azzurri mi hanno fatto saltare urlando dal divano per la seconda volta nel 2022 (la prima era stata la partita in Galles dello scorso 6 Nazioni) e devo ammettere che mi sono divertito di più a guardare le partite dell’Italia che quelle della Francia, perché sta giocando un bel rugby con volume e velocità di gioco, quindi molto piacevole da vedere.

Cosa pensi di Capuozzo e delle sue qualità?

È veramente forte, ha una velocità tremenda ma anche una grande capacità di vincere nell’uno contro uno. L’avevo già visto un paio d’anni fa quando in Pro D2 aveva segnato una meta attraversando tutto il campo da solo con Grenoble.

La Francia avanza a tutta forza verso la RWC in casa: pensi possa vincere prima questo 6 Nazioni?

Penso che sarà molto dura perché la Francia arriva già dal “grand chelèm”  dell’anno scorso e quindi è la squadra da battere, in più è l’anno in cui gioca tre volte in trasferta (Italia/Irlanda/Inghilterra), però con questa squadra si può sperare sempre nel meglio.

La Francia oggi è la squadra più forte del mondo?

Non lo so!!! Però penso che se i giocatori chiave sono in forma siamo tra le due squadre più forti al mondo. Di sicuro siamo la squadra che ha più giocatori di livello internazionale, con un bacino di scelta di 50/60 atleti che riescono ad inserirsi in rosa senza grandi problemi.

Chi è il tuo preferito tra i giocatori francesi?

Non ho un giocatore preferito e devo dire che da quando Galthié allena questa squadra amo moltissimo la sua mentalità vincente. Se devo citare qualcuno dico  Antoine Dupont, che quando è in forma fa quello che vuole.

Com’è oggi l’Italia ovale vista da fuori, dalla Francia, da uno che come te la conosce molto bene?

Tanti che in Francia ora mi dicono “cavolo, l’Italia cresce, mi piace vederli giocare!” prima dicevano “bene l’Italia per un tempo ma poi molla e prende 50/60 punti”: adesso, con un giocatore come Capuozzo, con Garbisi e altri che giocano in Francia, vedono che ci sono giocatori di livello internazionale e quindi ritengono l’Italia una squadra che va rispettata perché sta vincendo delle partite e a cui bisogna stare attenti. Anche al livello giovanile è da un po’ che l’Italia cresce e adesso ancora di più: ho guardato Italia-Francia U20  e ho visto bene gli Azzurrini, soprattutto nel primo tempo (con un top Nicola Bozzo, recchelino che ho visto letteralmente crescere, che mi fa molto piacere vedere a questo livello e che ritengo abbia un grande futuro).

A novembre sei stato capitano dei Siluri nella partita di Genova contro Cambridge: come è stata quell’esperienza?

Devo ringraziare chi mi ha dato l’opportunità di vivere questo splendido evento: è stata un’esperienza bellissima, tre giorni perfetti con con giocatori provenienti da ovunque, un bell’ambiente con i giovani della Nazionale U20, simpatici, umili e di ottimo livello ed uno staff tecnico che mi è piaciuto molto e mi ha fatto tornare indietro di quasi quindici anni. L’evento è stato creato alla grande da un gruppo di persone che hanno fatto un lavoro enorme, ho rivisto tanti amici e ci ho giocato insieme ancora una volta, la partita è stata bella, il pubblico si è divertito, abbiamo vinto e ci siamo goduti un super terzo tempo: tutto bellissimo, a parte che mi sono rotto un dito, ma capita!

Hai giocato tanti anni nella nostra Serie A: che ricordi hai del rugby italiano?

Lo seguo ancora, guardo gli highlights del Top10 e i risultati della Serie A e soprattutto quelli di miei amici di Recco: ho passato otto anni in Italia, è stato un periodo incredibile della mia vita e avrò sempre ricordi bellissimi.

Chi vince la RWC?

Spero la Francia: sarà durissima, però sia la Federazione che i giocatori lavorano da anni per questo evento e ci sarà un Paese intero a sostenere i Bleus. Si inizierà con la partita inaugurale contro gli All Blacks e ci sarà anche da battere l’Italia, quindi niente sarà semplice.

(Foto di Fabio Bussalino per Repubblica Genova)

(Intervista pubblicata anche sul sito di NPR/Delinquenti e sulla rivista Ovalmente)

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