Io so molto poco di musica e non ho nessuna dimestichezza con gli strumenti musicali: la tragica esperienza del flauto alle medie mi è bastata per capire che non era cosa per me!
Per questo, incontrare qualcuno che, invece, della musica ha fatto la sua vita e nella sua versione più “alta”, ovvero in un’orchestra, non poteva che colpirmi e incuriosirmi. Anche perchè un’orchestra e i suoi musicisti sono una cosa fighissima, così eleganti, quasi solenni, capaci di suscitare emozioni fortissime con la loro musica, di trasportare in altri mondi, di rendere davvero l’idea di quella che si chiama “eccellenza”.
Così ho organizzato una chiacchierata con Davide, classe 1990, fratello della mia amica e storica compagna di pallavolo Laura, di undici anni più grande di lui e a sua volta insegnante di musica e direttrice della banda musicale del paese.
Quando Davide era piccolo, Laura già suonava e frequentava il conservatorio a Milano e ricordo che mi diceva “in casa il più dotato per la musica è Davide, ha un orecchio quasi assoluto e gli viene così facile suonare!”.
Evidentemente aveva ragione, visto che il fratellino oggi, ancora giovanissimo, ha già alle spalle una bella carriera e suona in un’orchestra stabile, la Filarmonica Toscanini di Parma.
La chiacchierata ha preso forma il 1 maggio 2021 davanti a prosecco e “Rodeo” e credo di aver imparato più cose di musica in meno di un’ora che in più di quarant’anni di vita, pur non avendole capite tutte: ecco perchè mi piace tanto parlare con le persone che mi suscitano interesse e curiosità!
Davide suona il corno, uno strumento che ho capito essere piuttosto complesso, anche se aveva iniziato, oltre che con il famoso flauto delle medie (che lui sicuramente suonava meglio di me!), con il pianoforte e, appena arrivato nella banda del paesello, con la tromba. Ma le trombe erano già troppe e mancava un corno e quindi, corno fu!
Spinto dall’insegnante di musica Prof. Magli, a quattordici anni Davide superò l’esame di ammissione al conservatorio di Bergamo, accompagnato da Laura con una 600 Sporting dove il musicista ancora in erba si sdraiò stremato sul suo vestito da sposa, appena ritirato per il matrimonio imminente.
Sette anni di conservatorio con Massimo Capelli, le prime esibizioni e poi, ad un corso estivo, l’incontro con Luca Benucci, primo corno del Maggio Fiorentino, che lo nota e lo invita all’esame di ammissione al conservatorio di Cesena, per due anni di “specializzazione” dedicati, oltre alla continua crescita tecnica, anche a capire e scoprire il mondo e il metodo di audizioni, concorsi e orchestre.
Durante questo biennio arrivano così audizioni (per singole esibizioni, opere o concerti o contratti di breve durata) e concorsi (per posti più stabili): qualche ruolo minore alla Scala di Milano, tanti teatri in giro per l’Italia e poi, a ventitre anni, l’ingresso nell’Orchestra Giovanile Cherubini del Maestro Muti, riservata a grandi talenti Under 30.
“Sono stati tre anni di lavoro intenso e di esibizioni importanti in tutto il mondo: davanti ai reali di Spagna, a principi degli Emirati Arabi, nel Nord Europa, insomma, ovunque e davanti a platee di migliaia di persone. Una grandissima esperienza per un giovane musicista ma, dopo tre anni, ho deciso che era ora di ricominciare cn le audizioni e i concorsi, perchè non volevo adagiarmi in una situazione che, in ogni caso, sarebbe stata solo temporanea”. Capito il ragazzo?
Riprendono le esibizioni in tutta Italia: Bari, Firenze, Bolzano, il Teatro San Carlo di Napoli. Nel mezzo, anche un’audizione nientemeno che all’accademia dei Berliner Philarmhoniker, alla quale si accede solo se invitati e che non può essere ripetuta se va male: “mi hanno detto che avevo suonato bene ma avevo commesso qualche errore, quindi niente da fare, ma non dimenticherò mai l’esperienza di quella sala da concerto e l’emozione di suonare davanti a membri di quell’orchestra!”.
Nel 2017 va in pensione il secondo corno (e ho scoperto che c’è tutta una scienza anche dietro al primo, secondo e così via di ogni strumento, con differenze sostanziali anche nel modo di suonare di uno piuttosto che dell’altro) dell’Orchestra Filarmonica Toscanini di Parma e viene dunque indetto il concorso per sostituirlo. E’ cosa diffusa, a queste prove per i concorsi, che i candidati suonino nascosti da una tenda, di modo che la commissione possa concentrarsi di più e solo sui suoni che sente. Solo nelle prove finali, quando i candidati ormai sono pochissimi, suonano “alla luce del sole”.
“Ho vinto il concorso e la mia vita è diventata pienamente quella di un musicista d’orchestra professionista: facciamo prove al mattino e al pomeriggio, abbiamo il lunedì libero, suoniamo (in condizioni normali, senza Covid) ogni fine settimana, il giorno del concerto o dell’opera facciamo due ore ulteriori di rifinitura, che si chiama “assestamento”, con alcune differenze a seconda del tipo di esibizione e di quello che dobbiamo suonare. La nostra orchestra è composta da 52 elementi ma, se le partiture lo richiedono, possiamo aumentare fino a 70 e più musicisti”.
Durante la chiacchierata ho scoperto mille aneddoti, tantissime nozioni tecniche di cui non avevo idea e moltissime curiosità che fanno parte di una professione ed una vita sicuramente particolari ma che, parlando con Davide che le vive da anni, sembrano al contempo normalissime. Ho sentito parlare di musica citando Mozart e Beethoven non solo a memoria, ma anche con riferimenti che per i comuni mortali sono praticamente arabo, ho scoperto che un corno valido costa circa 7-8.000 Euro, che un buon violino da concerto è sui 20.000 Euro ma ci sono primi violini che suonano strumenti che ne valgono 200.000 e archetti da 20.000. Ho anche scoperto che però, alla fine sono buoni investimenti, perchè non si deprezzano mai. Insomma, se avete 200.000 Euro che non sapete come investire, lasciate perdere case e dipinti: un bel violino e via!
Davide non era convinto della mia idea di scrivere su di lui, perchè “ma mica sono un Berliner!”, ma non serve parlare per forza con un “Berliner” per trovare eccellenza, passione e modestia. Bravissimo Davide!!!
P.S. durante la chiacchierata/aperitivo la ragazza di Davide, Pamela, anche lei del paesello bergamasco e anche lei insegnante di musica, ha cercato di chiamarlo al cellulare più volte: prima sul suo, che era in tasca chissà dove e poi ha messo la modalità volo, poi su quello di Laura e poi anche su quello di Valerio, marito di quest’ultima. Il commento di Valerio a queste telefonate, che hanno creato una situazione piuttosto divertente, è stato un laconico “è un artista”!
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