Domenica 13 gennaio sarei dovuta arrivare al campo da rugby di Recco giusto in tempo per svolgere le mie funzioni di addetta stampa alla partita di serie A tra Pro Recco Rugby e Parabiago ma, a causa di un volo in ritardo, non ce l’ho fatta. Grazie ad un efficientissimo e preciso dirigente, però, ho ricevuto via whatsapp (sia lodata la tecnologia!) gli aggiornamenti necessari per scrivere anche il tabellino dell’incontro.
Dopo pochi minuti di gioco segna Parabiago e chiedo, sempre via Whatsapp, il numero di maglia del piazzatore (avevo già ricevuto le distinte di gara, dunque mi bastavano i numeri di maglia per risalire ai nomi degli avversari). Ricevo “4” e penso che il mio “inviato” abbia sbagliato a digitare, quindi insisto “scusa, non ho capito chi calcia” e ancora ricevo “4” e io “il 4?” con faccina emoticon perplessa, e ricevo “già!”. Per completezza di informazione, il seconda linea “kicker” in questione è Dario Maggioni, appunto del Parabiago (tra le foto in fondo al testo).
Questo piccolo siparietto in chat, unito alla particolarità di trovare un uomo di mischia che piazza, mi ha dato lo spunto per queste righe. Ringrazio moltissimo gli utenti del gruppo Facebook “Piloni e altre creature leggendarie”, ai quali mi sono rivolta per avere un po’ di materiale su cui scrivere!
Il più citato, tra i mischiaioli noti per avere anche il piedino buono, è sicuramente John Eales, soprannominato Mr Nobody, cioè Sig. Nessuno, perchè Nessuno è perfetto. Seconda linea di Brisbane, classe 1970, dalle sconfinate qualità tecniche e caratteriali, considerato il miglior australiano della storia nel suo ruolo e due volte campione del mondo (1991 e 1999). Qui il video di un suo piazzato decisivo per la Bledisloe Cup del 2000.
L’altro nome che viene subito alla mente è quello di Zinzan Brooke, All Black classe 1965, campione del mondo nel 1987, numero 8 tra i più conosciuti della storia ovale e ritenuto il migliore ad aver vestito la maglia dei Neri. Dotato di velocità e piede quasi da trequarti, in carriera ha messo a segno tre drop, di cui uno durante la Coppa del Mondo del 1995 (qui il video), e ha trasformato una meta. Ancora oggi, quando un uomo di mischia, soprattutto un terza linea, tenta un drop e magari lo segna pure, Zinzan Brooke è l’immediato riferimento (come successo anche in occasione di un drop messo dentro da Parisse con la maglia dello Stade Français anni fa, con i telecronisti subito a citare il campione neozelandese. Qui il video).
Grazie al contributo degli utenti del gruppo ho scoperto che anche il riccioluto pilone gallese Adam Jones non ha mai disdegnato di usare i piedi! Qui qualche clip. Restando in Galles, anche Allan Martin, classe 1948, è noto per essere un avanti assai prolifico dalla piazzola, anche per la sua Nazionale.
In Italia, il nome che è stato citato è quello ormai storico, e quasi leggendario, di Mario “Maci” Battaglini, IL simbolo del rugby rodigino. Il suo ruolo principale era il flanker ma ha giocato anche seconda linea e, addirittura, mediano di apertura. Tra i primi italiani ad andare a giocare all’estero, in Francia venne soprannominato “Il re dei marcatori”, proprio in virtù della sua precisione nei calci piazzati, anche da lunghissima distanza. Nato nel 1919, durante la Seconda Guerra Mondiale partecipò alla Campagna di Russia e, al ritorno dal fronte, riprese subito a giocare a rugby. Morì nel 1971, a soli 51 anni, in seguito alle ferite riportate dopo essere stato investito mentre andava in bicicletta, ed è diventato leggenda.
In mezzo ai vari nomi di avanti italiani di ogni categoria che non disdegnano l’uso del piede (e ringrazio tutti per averli suggeriti!) spiccano, nel massimo campionato nazionale ed anche oltre, il versatile Gianmarco “Mammuth” Duca (Fiamme Oro e ora Lazio), suo fratello Davide (ai tempi del San Gregorio nella fu Eccellenza), Matteo Cornelli, giovane sempre Fiamme Oro, e la Zebra Oliviero Fabiani.
Per quanto riguarda il mondo ovale femminile, dalla mia amica Cinzia ho ricevuto la segnalazione del nome di Stefania Scaldaferro, pilone del Vicenza e della Nazionale di qualche anno fa. Quasi un cecchino, ma le serviva la musica per concentrarsi e, siccome sui campi ancora non si usava metterla, le compagne, quando lei andava sulla piazzola, dovevano tenerle il pallone e cantare una determinata canzone dei Simply Red! E funzionava bene, visto che un suo calcio ha anche dato alla sua squadra una storica vittoria contro Treviso!
Tra le ragazze cito volentieri anche Barbara Casasola, pilone del Frascati che trasforma con grande classe, che ha segnalato se stessa in un commento al mio post di ricerca nel gruppo “Piloni e altre creature leggendarie” (foto qui sotto)!
Chiudo con le parole di Diego, prima linea della provincia romana, tra i fondatori del rugby ad Aprilia, che ha commentato il post ma non fa parte degli avanti che calciano: “io, pilone, sono cresciuto sportivamente con l’idea e l’imposizione del mio coach di non avere i piedi…”!
Rispondi