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80 minuti e poi…

Rugby and more, from my point of view.


Coppa Italia, rugby 7s e… peli di gatto

Stamattina ho letto, sul blog ovale “Il Nero il rugby”, uno scritto che poneva l’accento sulla mancanza di appeal del Continental Shield e della Coppa Italia, entrambi disputati nel week end appena passato. Della “terza coppa europea” so pochissimo, quindi lascio analisi ed opinioni ad altri e mi concentro sulla Coppa Italia, fu Trofeo Eccellenza.

Coinvolge 8 squadre del Top12 (fu Eccellenza) che si incontrano suddivise in due gironi all’italiana da 4, creando un palese doppione del campionato che, obiettivamente, non sembra servire a nessuno. Le altre quattro squadre, quelle ammesse alle semifinali di campionato nella stagione precedente, giocano lo Shield.

Insomma, quando si gioca questa Coppa Italia sembra una giornata di campionato ma non lo è e sembra avere l’unico scopo di tappare i buchi di calendario per chi non è impegnato in altra competizione. Peraltro, per qualche ignoto motivo, anche quando non esisteva lo Shield e dopo che nessuna compagine di Eccellenza partecipava più a coppe europee, sostituita da Treviso e Zebre (o chi per esse) in versione Celtica, il campionato si è sempre fermato nei week end delle coppe.

In questo panorama si innesta una domanda che io mi faccio ormai da qualche annetto: perchè la Coppa Italia, invece di questa cosa inutile che è ora, non viene sfruttata per giocare a 7s? E, davvero, non riesco a trovare una risposta convincente.

Il 7s deve far venire proprio tanto prurito e lacrimare gli occhi, perchè, nonostante sia specialità olimpica, in terra italica anche una competizione che sembrerebbe fatta apposta per far misurare i giocatori con la disciplina e far provare sia a loro che al pubblico una vera competizione di 7s, peraltro per club esistenti e non selezioni o altro, viene invece mantenuta a 15, creando solo un noioso doppione del campionato del quale tappa i buchi di calendario.

Federazioni ovali di ogni dove, incluse isole tropicali e svariate Nazioni dove il rugby esiste a malapena, quando il 7s è diventato olimpico si sono lanciate nella sua promozione e fatto sforzi per mettere su squadre e partecipare a tornei e qualificazioni, tanto che, a Rio 2016, olimpiade d’ingresso del 7s, hanno partecipato alla competizione, dopo essersi qualificate, sì Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Sudafrica, Argentina, Australia, Francia e Figi (che ha poi vinto, davanti a GB e SA), ma anche Kenya, Giappone, Stati Uniti (sempre ben sintonizzati quando c’è da guadagnare con lo sport) e Spagna (!) nel torneo maschile e NZL, AUS (che ha vinto, davanti a NZL e Canada), GB, FRA e Colombia (!), Canada, Kenya, Giappone, USA, Figi e Spagna (anche qui!) in quello femminile.

Olimpiadi = attenzione = diffusione = pubblicità = sponsor = soldi. Inoltre, il 7s è una specialità ovale di più facile accesso anche, ad esempio, nelle scuole, ed anche di più facile fruizione da parte di un pubblico non specializzato. Non sembra difficile, eppure…

… eppure, nel 2020 arriva un’altra Olimpiade ma il 7s continua a sembrare un allergene peggio del pelo di gatto. Miao.

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About Me

An English diarist and naval administrator. I served as administrator of the Royal Navy and Member of Parliament. I had no maritime experience, but I rose to be the Chief Secretary to the Admiralty under both King Charles II and King James II through patronage, diligence, and my talent for administration.

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