80 minuti e poi…

Rugby and more, from my point of view.


Rugby che mi piace: Mogliano

Sarà che sono tifosa e faccio parte dello staff di una società piccola, di provincia, dove mai niente è facile e dove “si vive” di gruppo, di appartenenza, di colori, di passione, di alti e bassi, ma, da qualche tempo a questa parte, sono diventata fan di una squadra di Top12: il Rugby Mogliano.

Una realtà lontana dalla mia poco più di 420 km che però sembrano molti di più, perchè Mogliano è sì una realtà sempre di provincia, ma è in Veneto, il territorio più ovale e ovalizzato d’Italia, molto lontano da una Liguria dove siamo pochi e sempre in lotta per farci scoprire, vedere, far sapere che esistiamo, conquistare e far crescere bambini e ragazzi.

Una realtà che, però, negli ultimi anni ha avuto una parabola che non poteva non rendermela simpatica e vicina. Una prima squadra che, dopo essere stata promossa dalla A da pochissimi anni, nel 2013 si è tolta lo sfizio nientemeno che di uno scudetto di Eccellenza, veleggiando in alto e giocando i play off nelle stagioni successive ma, poi, a causa di terremoti economici e societari, finita ultima al termine del campionato 2017/2018: 5 soli anni, che sembrano 50.

Si dice che la fortuna aiuti gli audaci e per il Mogliano è vero: il campionato 2017/2018, eccezionalmente, non prevedeva retrocessioni e così l’ultimo posto ha comunque permesso alla squadra di rimanere in Eccellenza, ora Top12. Una rifondazione della società e nuove entrate economiche hanno permesso di ritrovare serenità e di rinforzare un po’ la squadra di giovanissimi che, eroicamente, ha tirato la carretta con grande dignità e senza mai arrendersi, nonostante la situazione di totale incertezza, fino all’ultima giornata del campionato passato.

E questi ragazzi qualcosa lo hanno imparato, dalle tante botte e sconfitte prese nella stagione scorsa, perchè sono ripartiti determinati, tenaci, sicuramente rinfrancati e più sereni, tanto da ritrovarsi, dopo 8 giornate, nientemeno che al 4° posto in classifica! Cosa più importante, con in cascina già 25 bei punti che ormai nessuno più gli può togliere e gran gruzzolo in vista di un campionato ancora lungo e che quest’anno vedrà retrocedere in serie A due squadre.

Al di là dei numeri e di una classifica che Mogliano può intanto godersi con merito, questa squadra mi piace perchè gioca senza paura, gioca bene, gioca “vero”, è giovane e sbaglia anche, ma il cuore si vede da lontano un km, e questo mi piace “tantissimissimo”.

Domenica, in un sonnacchioso pomeriggio domenicale incredibilmente casalingo (la serie A è ferma), tra le sei partite di Top12 proposte live in streaming ho scelto senza esitazioni Mogliano-Petrarca, perchè volevo proprio vederli ‘sti ragazzi di fronte alla capolista scudettata. Alla meta di Mogliano dopo 4 minuti di gioco ho esultato quasi come se avesse segnato il Recco, anche perchè si sa che, se non c’è un particolare tifo di mezzo, Davide è sempre più simpatico di Golia! Allo stesso modo sono stata felicissima della marcatura finale che ha dato a Mogliano, nonostante la sconfitta (Golia è sempre Golia), il meritatissimo punto di bonus difensivo (è finita 21-27). La foto a corredo di queste righe è proprio della prima, fulminea ed inaspettata meta di domenica.

Li avevo visti giocare dal vivo, a fine settembre, al Battaglini vs Rovigo e avevo già adocchiato tutte queste cose che tanto mi fanno apprezzare questa squadra. Intendiamoci, oltre agli “attributi” ci sono anche idee e qualità di gioco e, naturalmente, il mio apprezzamento è esteso anche a tecnici e staff, perchè il lavoro lo stanno facendo tutti insieme.

Questo Mogliano mi ricorda tanto la Pro Recco 2015/2016, giovane e senza paura neanche del diavolo, con dentro un’infornata di ragazzini appena diciottenni che hanno preso e dato un sacco di botte, una squadra arrivata in modo del tutto insperato e a forza di cuore e budella fino ad una finale di serie A che sembrava poter essere affare solo di altri. Sarà per questo che mi piace tanto! Ed è un concetto che riprende un discorso sul rugby “del cuore” che avevo accennato qui: Verona… impressive!

Un rugby bello, un rugby vero, un rugby di budella.

(Questo scritto non sarebbe nato senza la disponibilità dell’amico Alfio Guarise, addetto stampa del Mogliano nonchè, secondo me, uno dei migliori fotografi di rugby in Italia (naturalmente è sua, e lo ringrazio, la foto in evidenza qui in cima), che mi ha fornito del materiale dove pescare qualche informazione sulla storia della società, che non conoscevo.)

 



5 risposte a “Rugby che mi piace: Mogliano”

  1. Avatar Piergiorgio Campanella
    Piergiorgio Campanella

    Ho letto con piacere e commozione il tuo commento (anche perchè molto vicino al Rugby Mogliano causa parentela con un giocatore). La tua testimonianza rende onore ad uno sport che, a suon di botte e sacrifici, non può che entrare nel cuore delle persone…quelle giuste! Grazie

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  2. Bellissime parole…io sono moglianese, Recco mi è sempre stata simpatica, ora lo è di riflesso! Propongo un gemellaggio…
    Buona vita al Recco e al Mogliano rugby

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  3. Grazie!!! Il gemellaggio mi pare un’ottima idea! 🙂

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  4. […] Mogliano (qui) e dopo un altro raro sabato casalingo nel quale mi sono guardata in tutto relax il Top12 (fu […]

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